Zoologia

Il Cansiglio presenta un’ampia varietà di ambienti naturali dominati da prati, pascoli, boschi di conifere, di latifoglie e cime con versanti rocciosi che favoriscono l’insediamento di una fauna molto diversificata. In tale contesto gli uccelli sono una componente molto diffusa e per certi versi singolare se non addirittura unica per l’arco alpino. Nei periodi delle migrazioni e in particolare tra settembre e l’inizio di novembre viene sorvolato da centinaia di migliaia di Passeriformi migratori che arrivano dal centro e nord Europa. In particolare, l’area del Monte Pizzoc è attraversata da uccelli rapaci, tordi, merli, fringillidi, cince e molti altri che si spostano verso meridione. Nei boschi invece non è raro sentire il canto notturno di civetta nana, civetta capogrosso, allocco e perfino il raro allocco degli Urali che da una decina d’anni si è insediato nella foresta. In primavera i boschi si animano della presenza di tordi, merli e fringuelli che con il loro canto manifestano la volontà di riprodursi. Alle quote più elevate si osservano l’aquila reale, la pernice bianca e il gracchio alpino.

Tra i mammiferi spicca senz’altro la presenza del cervo che fino a pochi anni fa si osservava in gruppi molto numerosi. Ora l’arrivo del lupo e le attività di difesa dei pascoli messe in atto hanno ridotto il suo numero. Comune è anche il daino e in misura minore il capriolo. Alle quote più elevate si trova il camoscio e di recente è arrivato anche il muflone una specie di derivazione mediterranea che si sta espandendo in molte aree. In tale contesto si è insediato da qualche anno anche il lupo che preda soprattutto le specie appena citate. Ancora tra i carnivori la specie più diffusa è la volpe che è facile osservare soprattutto all’alba ed al tramonto quando si muove nelle aree aperte alla ricerca di prede. Un po’ più raro è il tasso che usa scavarsi le tane tra i massi. Più rare sono la martora e la faina che vanno in caccia soprattutto nelle ore notturne. Singolare ma rara è la presenza della donnola e soprattutto dell’ermellino che frequentano le aree dal Monte Cavallo.