Cenni storici

La Foresta del Cansiglio, pur sembrando, ( soprattutto un tempo) luogo impervio, difficile da raggiungere e climaticamente severo, a causa di inverni lunghi e molto rigidi, è stata da sempre frequentata dall’uomo, così come risulta al Museo dell’Uomo in Cansiglio  (loc. Pian Osteria), dove i reperti più antichi sono selci scheggiate dai nostri progenitori dei Neanderthal, cacciatori nomadi e stagionali, circa 60.000 anni fa. A questi seguirono, con il finire dell’ultima glaciazione, i più recenti cacciatori Sapiens sapiens, da circa 12.000 anni fa.  Non vi sono per ora evidenze di presenza umana in quota anche nelle età del bronzo e del ferro, ma presentando tutte le vicine zone pedemontane molti siti riferibili a quelle culture, è ragionevole presumere che vi fosse anche una frequentazione seppure saltuaria della foresta. Nel confinante Alpago sono stati scoperti siti riferibili ai paleoveneti ed ai romani e per quest’ultimi è ragionevole presumere che in Cansiglio praticassero le prime attività forestali vere e proprie, con trasporto dei tronchi per fluitazione lungo il Piave.

Il primo documento scritto che riguarda il Cansiglio, definito “Bosco d’Alpago”, fu l’atto di donazione ad Aimone, vescovo e conte di Belluno, da parte dell’imperatore Berengario, nel 923.

Nei primi decenni del 1400, con il Comune di Belluno che si mise sotto la protezione di Venezia; iniziò l’interesse della Repubblica marinara per la foresta, soprattutto per i grandi faggi, utilizzati poi per quasi 4 secoli nella produzione dei lunghi remi da galea. Un evento importante fu l’atto del 1548 con il quale la foresta passò sotto il controllo diretto del Consiglio di X e dedicata esclusivamente alle necessità dell’Arsenale. Nel 1549 venne istituita la carica forestale di Capitano del Bosco, mentre nel 1550 fu lo stesso doge a decidere che un Patrono dell’Arsenal dovesse procedere alla con terminazione del bosco, cioè al controllo dei confini, segnandoli con sassi scolpiti a cui era apposta una croce di ferro e quest’operazione periodica durò per tutto il periodo di esistenza della Repubblica. 

Il Cansiglio rimase sotto Venezia fino alla sua cessazione nel 1797, a causa dell’invasione napoleonica, passando successivamente all’Impero Asburgico, ancora alla Francia, con Napoleone che nel 1808 dichiarò il Cansiglio Foresta Imperiale inalienabile, poi ancora  all’Austria e alla fine, dal 1866, con l’annessione del Veneto all’Italia sotto, anche il Cansiglio passò sotto il controllo del regno sabaudo, il cui governo nel 1871 ( Legge n.823 del 20 giugno ) ne confermò l’inalienabilità,  affidandolo alla gestione di un’ amministrazione forestale.

Nel presente la foresta è ancora interamente di proprietà pubblica (a parte la perdita di parti non rilevanti di aree di confine, come conclusione del contenzioso con le comunità locali sui cosiddetti Mezzomiglio), divisa tra regione Friuli, regione Veneto e Stato, con il Corpo Forestale che nel frattempo è stato assorbito dall’Arma dei Carabinieri. La foresta del Cansiglio non è Parco né Riserva, ma è sottoposta comunque ad un regime di tutela molto attento, essendo stata inclusa in Rete Natura 2000, prima come area sia SIC (sito di interesse comunitario) che ZPS (zona di protezione speciale) e poi ZSC (zona speciale di conservazione).